Classe Aves, ordine Columbiformes, famiglia Columbidi. Due principali specie di piccioni selvatici sono il Colombaccio e il Piccione Torraiolo, quest’ultimo assai più diffuso del primo.
Al di fuori delle città, il piccione torraiolo è un amante delle rocce: scogliere o pendii di montagne e persino crateri vulcanici; è in questi ambienti che vive, costruendo il suo nido di fuscelli sulle sporgenze rocciose.
E’ senza dubbio per questa ragione che ha subito accettato di frequentare le piccionaie, diventando così l’antenato di tutte le razze attuali di piccioni domestici.
Più piccolo del colombaccio, il piccione torraiolo supera di poco i 30 cm di lunghezza; è generalmente di colore grigio o bluastro, con due fasce nere sulle ali e senza parti bianchi, ad eccezione del groppone.
Il collo presenta piumaggio iridescente, con sfumature che vanno dal rosa al verde. L’occhio è generalmente rosso ed il becco porta, al di sopra della narici, due caruncole abbastanza nette.
La specie presenta numerose varietà naturali (individui interamente neri o totalmente bianchi), particolarità che ha favorito la creazione di svariate razze domestiche. Allo stato selvatico, il piccione torraiolo è presente in gran parte dell’Europa, nell’Asia fino all’Isola di Ceylon e in Africa, fino al Sudan.
Nidificando sulle rocce e nutrendosi di semi trovati sul terreno, è indubbiamente originario di regioni semidesertiche, ma si è diffuso al seguito delle coltivazioni umane, ed in particolar modo di quelle di cereali.
Attualmente il piccione torraiolo è in netto regresso al di fuori delle città, anche se ne è vietata la caccia. La facile reperibilità di cibo e l’assenza di predatori naturali hanno spinto il piccione ad inurbarsi.
La vita coniugale dei piccioni, in cui la coppia rimane unita per tutta la vita, è in effetti un modello di monogamia e fedeltà coniugale. Ciò nonostante il comportamento della coppia non è sempre esemplare: se vengono spaventati i genitori abbandonano talvolta le loro uova e perfino i piccoli.
Non vi sono differenze apprezzabili fra i due sessi; tutt’al più, durante il periodo degli accoppiamenti il maschio solleva le piume e gonfia il gozzo, in due tipici atteggiamenti della parata nuziale.
Durante questa, gira lentamente intorno alla femmina tubando in continuazione e sbattendo ogni tanto le ali. Non si tratta di un vero e proprio corteggiamento, perché a questo punto la coppia è già costituita, ma sembra che la parata sia necessaria per determinare l’inizio dell’ovulazione della femmina.
Infatti, una femmina isolata in cattività non depone le uova, cosa che invece comincia a fare se vede un maschio in parata, anche se a distanza.
Le attività comuni della coppia comunque sono numerose e non si limitano all’accoppiamento. La costruzione del nido è un compito comune della coppia, ma ciascuno svolge una parte ben definita: il maschio si limita a fornire i materiali necessari e la femmina provvede alla costruzione del nido.
Questo è abbastanza rudimentale e composto da svariati materiali: ramoscelli, erbe, radici e perfino alghe.
Nel nido la femmina depone talvolta un solo uovo, generalmente due e mai di più: nemmeno gli allevatori su questo punto, sono riusciti a far meglio della natura.
Le uova sono bianche e di forma elissoidale, con un’estremità più appuntita dell’altra. I genitori si alternano ininterrottamente nella cova per due settimane: generalmente il maschio cova di giorno e la femmina di notte.
L’aspetto dei neonati è al quanto sgradevole. Sono dotati di una pelle nuda, di colore nero violaceo, irta di penne giallo chiare simili ad aculei, hanno gli occhi chiusi e, contrariamente alla maggior parte dei nidiacei, non aprono il becco.
Il piccione è una razza non migratrice, in grado di orientarsi in qualunque posto si trovi. Il piccione raggiunge la maturità sessuale tra i 6 e gli 8 mesi; si riproduce durante tutto l’anno, fino a 8 volte, con l’eccezione di ottobre e novembre, in cui la riproduzione viene interrotta.